“Comunicare i valori della farmacia” è stato l’obiettivo dell’Osservatorio Th.Kohl, giunto alla seconda edizione e tenutosi a Verona, a pochi chilometri dalla sede del gruppo. Il presupposto: la farmacia italiana, riconosciuta tra le più efficienti e capillari in senso assoluto, non è ancora riuscita a fare quel salto nella contemporaneità che i cambiamenti avvenuti nell’ultimo decennio impongono.
Adottare nuove forme di comunicazione – verso il pubblico, verso le aziende, verso l’opinione pubblica in genere – appare allora un imperativo categorico. Senza sprofondare negli abissi della “civiltà dell’immagine” ma senza nemmeno ignorare strategie di marketing e politiche commerciali che si possono prendere a prestito da altri settori senza per questo snaturarsi.

Tra le ricadute della crisi economica c’è il declino del marketing esperienziale, capace
di coinvolgere il potenziale cliente in un’esperienza sensoriale a tutto tondo ma sconfinando a volte nello show fine a se stesso. Lo ricorda in apertura Simonetta Carbonaro, psicologa del consumo con cattedra all’Università di Boras, in Svezia, e grande conoscenza dei brand internazionali: «L’abbondanza di merci disponibili sul mercato ha creato prima una bulimia dei consumi poi una sorta di nausea. Oggi non esistono più né l’una né l’altra, l’era del consumo spensierato è finita, insieme a quel senso di sicurezza che lo accompagnava». Quello che oggi si affaccia sulla scena è lo humanistic marketing , in linea con i nuovi tempi, con la sobrietà che li caratterizza, o che li dovrebbe caratterizzare. Il consumatore non è più un target ma l’altro capo di una relazione, più paritaria, che si sviluppa in vari modi.

E Th.Kohl e Pharmathek sono sul mercato proprio per questo: per aiutare i farmacisti a creare la migliore relazione possibile con i propri clienti.

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